EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Il 28 ottobre l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha celebrato quarant’anni come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) con l’evento “La Ricerca X la Cura”, ospitato nella sede di San Paolo. Un anniversario che non segna solo una data, ma racconta una storia di ricerca, di fede nella scienza e di speranza per migliaia di famiglie.
Alla cerimonia hanno preso parte figure di grande rilievo, tra cui il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, il ministro della Salute Orazio Schillaci, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, a testimoniare il valore istituzionale e umano di un ospedale che da sempre rappresenta un punto di riferimento per la pediatria internazionale.
Nuove frontiere per la terapia genica
Durante l’evento è stato inaugurato il nuovo Laboratorio di Terapia Genica, finanziato attraverso il Pnrr e il Ministero dell’Università e della Ricerca. Si tratta di una struttura all’avanguardia che permetterà di ridurre i tempi e i costi nella produzione di terapie personalizzate, ampliando l’accesso alle cure per malattie oncologiche, genetiche e immuno-mediate in età pediatrica.
Questo laboratorio rappresenta una tappa fondamentale per la ricerca traslazionale, quella che trasforma le scoperte del laboratorio in trattamenti reali per i piccoli pazienti. È il simbolo di un percorso scientifico che non si ferma alla teoria, ma entra concretamente nella vita delle persone.
La ricerca che diventa cura
Il presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti, ha ricordato il valore di questo anniversario con parole che uniscono rigore e umanità: “Celebriamo un traguardo che parla di scienza ma anche di umanità: quarant’anni di ricerca traslazionale, quella che rende possibile che un’intuizione di laboratorio diventi una cura per un bambino”.
Onesti ha voluto sottolineare come la storia dell’ospedale sia fatta di progressi che non restano chiusi nei laboratori, ma attraversano i reparti, arrivano ai letti dei bambini e cambiano la vita delle famiglie.
Scienza e fede, un incontro possibile
Nel suo intervento, il cardinale Pietro Parolin ha evidenziato l’importanza del Bambino Gesù come luogo dove “scienza e fede si incontrano, dove la competenza medica si unisce alla compassione e alla speranza”.
Parolin ha ricordato che dietro ogni risultato ci sono persone: bambini e famiglie che hanno ritrovato fiducia, medici e ricercatori che hanno trasformato conoscenza in cura.
Etica, innovazione e dedizione
Per il ministro della Salute Orazio Schillaci, questi quarant’anni rappresentano un periodo di “straordinario fervore scientifico che ha salvato vite e migliorato la qualità dell’esistenza di migliaia di bambini”. Ha lodato la capacità dell’ospedale di applicare l’innovazione quotidianamente alla pratica clinica, mantenendo sempre al centro l’etica e la relazione con il paziente.
Un pensiero condiviso anche dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che ha definito il Bambino Gesù “un punto di riferimento nazionale e internazionale, dove la ricerca si traduce in assistenza concreta ai più piccoli”.
Un legame profondo con Roma e il mondo
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha voluto ricordare il rapporto speciale dell’ospedale con la città: “Il Bambino Gesù è conosciutissimo e amatissimo dalle famiglie romane, ma anche un punto di riferimento mondiale per la cura e la ricerca pediatrica”.
Dalle corsie ai laboratori, il Bambino Gesù continua a rappresentare una frontiera avanzata della medicina, dove ogni passo in avanti nella ricerca è un passo verso il futuro dei bambini di tutto il mondo.
31 Ottobre 2025 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi

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