EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
A Latina prende forma un progetto che unisce giustizia e intervento psicologico, grazie alla convenzione siglata tra il Consultorio diocesano familiare Crescere insieme e il tribunale del capoluogo pontino. L’accordo, firmato dal presidente del consultorio Vincenzo Serra e dal presidente facente funzioni del palazzo di giustizia Antonio Masone, con l’applicazione affidata al presidente della sezione penale Gianluca Soana, dà attuazione all’articolo 165 del Codice penale. Tale norma prevede che, in caso di condanna per reati gravi come maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale o atti persecutori, la sospensione condizionale della pena sia subordinata alla partecipazione a un percorso rieducativo mirato, curato da enti specializzati.
Dalla valutazione al trattamento individuale
Il percorso inizia con una valutazione psico-criminologica affidata a psicologi e psicoterapeuti del Consultorio, destinata a stabilire l’idoneità della persona al trattamento. In caso di parere positivo, viene redatto un progetto terapeutico su misura, che prevede un primo ciclo di 2-3 incontri centrati sul reato, il danno arrecato e la consapevolezza dell’offesa, seguito da 6-7 incontri terapeutici strutturati. L’intero percorso è a carico del soggetto interessato, con un costo massimo fissato a 80 euro per gli incontri individuali e 50 euro per quelli di gruppo. Alla fine, viene redatta una relazione conclusiva destinata sia al magistrato di riferimento che all’Ufficio locale per l’esecuzione penale esterna (Ulepe).
Obiettivo, la consapevolezza del danno causato
Al cuore del progetto vi è la volontà di responsabilizzare l’autore di violenza. Il documento firmato da consultorio e tribunale chiarisce gli obiettivi: aiutare il soggetto a riconoscere e analizzare criticamente il proprio comportamento violento, spesso giustificato con stereotipi di genere o con la colpevolizzazione della vittima; sviluppare una reale consapevolezza dei danni psicologici e fisici inflitti alla vittima, ai figli e all’ambiente familiare; imparare a gestire impulsi e stati emotivi distruttivi, e a costruire relazioni più sane e cooperative. Un lavoro delicato, ma necessario, per prevenire la recidiva e contribuire al reinserimento nella società.
Un’esperienza consolidata al servizio della giustizia
Il Consultorio diocesano familiare di Latina non è nuovo a questo tipo di interventi. Dal 2006 gestisce l’ufficio In mediazione, attivo nella conciliazione e riparazione dei conflitti in ambito minorile. Nel 2017 ha avviato l’ufficio di mediazione penale e giustizia riparativa per adulti, frutto di un’intesa tra il Tribunale di Latina e il ministero della Giustizia. Ha inoltre dato vita al primo sportello antiviolenza per minori e adolescenti del Lazio, in collaborazione con la Regione Lazio e il Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Infine, coordina il Centro di giustizia riparativa e mediazione minorile della Regione, che segue tutti i casi penali del Tribunale per i minorenni di Roma.
I referenti del progetto e la visione del futuro
A guidare operativamente questo nuovo percorso per autori di violenza saranno la professoressa Susanna Bianchini e l’avvocato Pasquale Lattari. Entrambi ricopriranno il ruolo di referenti presso il Consultorio, garantendo il monitoraggio delle attività e il raccordo con le istituzioni giudiziarie. L’auspicio è che questo modello possa essere esteso anche ad altri territori, contribuendo a costruire una risposta sociale efficace e strutturata contro la violenza, che non si limiti alla punizione ma punti anche alla prevenzione e al cambiamento comportamentale.
22 Maggio 2025 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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