EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
In Italia, il 6% degli adulti riferisce sintomi depressivi, secondo i dati delle sorveglianze Passi e Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Anche se questa percentuale è in leggero calo nella popolazione generale, si osserva una preoccupante tendenza al rialzo tra i giovani di età compresa tra 18 e 34 anni. La depressione sembra avere un impatto significativo, compromettendo il benessere psicologico per circa 16 giorni al mese nelle persone colpite.
L’impatto della depressione su categorie vulnerabili
Le categorie più colpite includono donne, persone socialmente svantaggiate, individui con difficoltà economiche o bassa istruzione e coloro che vivono da soli. In particolare, l’8% dei lavoratori precari e il 19% di chi ha difficoltà economiche riportano sintomi depressivi. Inoltre, la depressione è spesso accompagnata da problemi fisici, con limitazioni nelle attività quotidiane che si verificano per circa 8 giorni al mese.
Supporto per la salute mentale, lacune e nuove necessità
Nonostante la gravità del problema, solo il 65% di chi soffre di sintomi depressivi cerca aiuto, rivolgendosi prevalentemente a medici e operatori sanitari. È emersa inoltre la necessità di risorse dedicate per supportare le donne con disturbi mentali perinatali, come evidenziato da uno studio dell’ISS e della London School of Economics, che ha sottolineato le lacune nei Dipartimenti di Salute Mentale italiani.
Variazioni regionali e prevalenze tra gli anziani
A livello regionale, le prevalenze più alte di sintomi depressivi si registrano nel Nord Italia, mentre le Regioni del Centro tendono a mostrare tassi inferiori. Tuttavia, regioni come Sardegna, Molise e Marche si distinguono per una maggiore incidenza di depressione. Tra gli over 65, il 9% riferisce sintomi depressivi e il 17% si dichiara insoddisfatto della propria vita, secondo i dati di Passi d’Argento.
09 Ottobre 2024 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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