EDITORIALE DELLA FONDAZIONE

La Magia del Natale

Mancano pochi giorni…

La Magia del Natale

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Si dice che la magia del Natale riporta ciascuno di noi ai tempi dell’infanzia, quando si aspettava con trepida attesa la mattina del 25 dicembre per vedere se Babbo Natale ci aveva portato i doni richiesti con la letterina scritta con tanta attenzione e rimarcando che eravamo stati tutto l’anno bambini buoni, e della preparazione del biscottino e del bicchierino di latte per Babbo Natale che arrivava infreddolito con la slitta trainata dalle renne e quindi bisognava ricordarsi di lasciare una carota anche per loro affinché potessero tutti riprendere forza e ripartire per portare anche agli altri bambini i doni richiesti… e poi c’era il 6 gennaio con la Befana che appendeva sul camino (per noi di città era la cappa della cucina a gas) la calza che conteneva dolciumi e si sperava non ci fosse mai dentro il carbone, destinato solo ai bimbi cattivi.

E poi c’era il presepe: semplice, con la grotta, Giuseppe e Maria, il bue e l’asinello, qualche pecora con qualche pastorello e l’Angelo sul tetto… il 24 a mezzanotte il bambinello si metteva nella mangiatoia e solo la notte del 5 gennaio apparivano i tre Re Magi con la cometa…

Sacro e profano… oggi più che mai il Natale è diventata una festa laica e commerciale, con il consumismo sempre più sfrenato che porta ad anticipare la festività che la tradizione vuole abbia inizio l’8 dicembre.

Non voglio dilungarmi troppo nel parlare delle origini dei simboli di questa festività ma almeno un piccolo excursus mi sembra doveroso.

Non si parla nelle Sacre Scritture della nascita di Gesù, ovvero c’è soltanto un accenno nel Vangelo di Luca: “Ora, mentre si trovavano in quel luogo (Betlemme) si compirono per lei (Maria) i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia perché non c’era posto per loro nell’albergo. C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un Angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce” (Luca, 2:6-9).

Sicuramente il presepe è fondamentale perché, come dice Papa Francesco nella lettera Admirabile Signum, “San Francesco, creando per la prima volta il presepe a Greccio nel 1223, fece una grande opera di evangelizzazione” e lo vediamo anche adesso: solo per fare un esempio, i cento presepi in Vaticano esposti nel periodo natalizio lo scorso anno sono stati visitati da circa 190.000 persone, e i fedeli dicono che nel passare davanti ai presepi si riscopre il messaggio di bontà, di tornare in sé stessi, di cercare quello che è essenziale per la vita.

E ancora, con le parole di Sant’Agostino: “Il presepe ci dice che Dio abita ancora in mezzo a noi”, quindi la vera felicità, ricordando anche la lettera di Papa Francesco, sta nel sapere come il presepe racconti quanto Dio ci sia vicino.

Parlando invece dell’Albero di Natale, sembra che sia la Germania la patria di origine di questo simbolo universale del Natale, che non è altro che l’evoluzione della tradizione pagana delle decorazioni con i rami di piante sempreverdi, e sempre i tedeschi decisero di installare all’interno della casa un abete da decorare con candele e regali, il Tannenbaum.

La tradizione prese piede nel XIX secolo quando la famiglia reale britannica, che aveva origini tedesche, fece il primo albero di Natale avviando una tradizione che sarebbe diventata globale: sempre di origini tedesche sono il Soldatino Schiaccianoci, che specialmente in questi ultimi anni è diventato molto di moda anche qui da noi, e i mercatini di Natale.

Ritornando a Babbo Natale, una delle figure più popolari del moderno Natale, il personaggio è ispirato a San Nicola, un vescovo greco del III secolo, che ha dato origine alla tradizione di San Nicolò, che passa nelle case nella notte tra il 5 e il 6 dicembre portando doni ai bambini.

Babbo Natale arrivò negli USA con gli immigrati tedeschi e olandesi verso la fine del XVIII e XIX secolo e l’immagine con cui oggi lo conosciamo fu creata dall’illustratore Thomas Nast, che lo fece diventare famoso in tutto il mondo.

Una curiosità in merito alle lucine elettriche che hanno sostituito le originali candele che i tedeschi mettevano sull’albero: si dice che fu Thomas Edison (inventore della lampadina) a crearle e nel 1882 il suo socio Edward H. Johnson fece il primo albero di Natale illuminato con lucine elettriche colorate.

Dall’America arrivò anche la tradizione degli scambi di regali così come l’utilizzo della carta per confezionarli e dei biglietti per accompagnarli; altra tradizione che acquistò popolarità come simbolo del Natale all’inizio del XIX secolo furono le casette di pan di zenzero, dopo che i fratelli Grimm pubblicarono Hansel e Gretel, una fiaba in cui due fratellini vengono rapiti da una strega che vive in una casa con le pareti fatte di pan di zenzero e altri dolciumi.

In questi ultimi anni sembra però che qui in Italia il simbolo del Natale sia tornato ad essere il presepe, anche per via delle tante iniziative che nascono un po’ ovunque, prendendo spunto dalla prima rappresentazione che San Francesco d’Assisi fece nel 1223 a Greccio.

E da lì ho iniziato il mio breve tour in questi giorni in cui ci si prepara a festeggiare la Natività, scoprendo quante altre belle iniziative ci sono sia nel Lazio sia nelle regioni limitrofe, particolarmente in borghi medievali, con i vari Proloco che si danno da fare per soddisfare i turisti che da qualche anno sono sempre più interessati a queste iniziative, sia per far sentire, specie ai bambini, l’atmosfera natalizia sia perché dentro di noi vogliamo riscoprire quella magia che purtroppo con il tempo e con la vita frenetica che ci coinvolge tende piano piano a sparire.

Come dicevo, la mia prima tappa è stata Greccio, borgo medievale in provincia di Rieti, gemellato con Betlemme, ed è il luogo dove venne rappresentato il primo presepe al mondo da San Francesco d’Assisi nel Natale del 1223 proprio perché, come disse il Santo, “il paese di Greccio gli ricordava molto Betlemme”.

San Francesco con le sue storie fu presto amato da tutti gli abitanti del borgo e con il Castellano di Greccio, Giovanni Velita ̶ anche lui rimasto affascinato da quanto veniva predicato dal Frate ̶ , si incontrava per scrivere storie di vita quotidiana.

A 8oo anni dalla prima rappresentazione, quest’anno ci sarà la Rievocazione Storico-Teatrale della notte del Natale del 1223, quando San Francesco convocò tutti i suoi frati e gli abitanti del borgo davanti ad una grotta in cui fece mettere una mangiatoia, un bue e un asinello per festeggiare il Natale.

Il Presepe Vivente si svolgerà presso il Santuario-Eremo di Greccio posto a oltre 700 metri di altezza e distante pochi chilometri dal borgo.

Sono 48 anni che gli abitanti, vestiti in costumi d’epoca, in 6 scene viventi rivivono quel Natale, con momenti di grande intensità spirituale e un forte coinvolgimento emotivo; nello stesso momento, per tutto il periodo festivo (dall’8 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024) il borgo si trasforma in un vero villaggio natalizio, con chalet di legno con artigiani che espongono le loro opere presepiali ed artistiche.

Il Programma prevede varie date in cui si potrà assistere alla Rappresentazione.

Seconda tappa è stata in quel di Spello, Comune in provincia di Perugia, nella pianura a ridosso del Monte Subasio, a pochi chilometri da Assisi, e già da qui si capisce l’importanza del luogo, visto che San Francesco nacque e visse proprio in queste zone.

La Proloco anche quest’anno, dall’8 dicembre 2023 fino all’8 gennaio 2024, ha organizzato la Via dei Presepi dove, oltre a scoprire scorci impensabili e panorami imprevedibili, consentirà di visitare chiese, come quella di Sant’Andrea con all’interno un’opera del Pinturicchio e un crocefisso di Giotto, nicchie e spazi urbani con presepi allestiti sia all’interno sia all’esterno dei vicoli più suggestivi della cittadina per finire con il Presepe di Pierluigi Fuso che negli anni è divenuto il simbolo dei presepi spellani, un vero e proprio capolavoro con cui lo scultore e ceramista dimostra tutto il suo interesse e amore sulla nascita di Gesù.

Il Programma prevede una serie di Mostre, Concerti, Stage e Laboratori, e per martedì 26 dicembre 2023 e sabato 6 gennaio 2024 dalle ore 17 alle ore 20 è prevista la celebrazione del “Presepe vivente di Spello. Arti, Mestieri e Scene Sacre della Nascita di Gesù” alle Torri di Properzio.

Breve ma interessante sosta a Carpineto Romano, Comune in provincia di Roma nel territorio dei Monti Lepini, la cui Proloco con “La Cometa Lepina” (un gruppo di amici che amano il loro borgo e si prodigano per renderlo diverso e più interessante che mai) ha anche qui organizzato la Via dei Presepi, rivisitazione storica delle Arti e degli Antichi Mestieri lungo i vicoli, le cantine, le Botteghe e le Chiese del centro storico con personaggi in costume d’epoca, con 24 postazioni e più di 60 presepi allestiti, realizzati rigorosamente a mano da artisti appassionati dell’arte presepiale.

Le luci, gli addobbi (in particolare, bellissimo l’allestimento del Belvedere Pietro Santucci, con tanti alberi di Natale uno diverso dall’altro) creano al paese un’atmosfera magica che coinvolge grandi e piccini.

Anche qui un Programma ricco di manifestazioni, dall’8 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024, con canti, balli popolari, il Villaggio di Babbo Natale, la parata di Natale e infine il presepe vivente “Un Presepe nel Presepe” con la rappresentazione della Natività (sabato 30 dicembre 2023 ore 16.00).

Legata a Carpineto Romano ed altri paesi limitrofi nel percorso turistico “L’arte del presepe nei Borghi”, ci sta Artena, ultima tappa del mio piccolo tour, sempre in provincia di Roma, che dall’8 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024 ripropone la IX edizione di Artena Città Presepe, per vivere la magia del Natale visitando i presepi artistici, fare compere presso i mercatini di Natale (aperti ogni sabato e domenica e tutti i giorni dal 24 dicembre al 6 gennaio) ed assaggiare i prodotti tipici della zona proposti dalle cantine.

Artena, uno dei borghi più ripidi d’Italia, con le sue scalinate acciottolate e le vecchie case di pietra, è il più grande centro storico d’Europa pedonale, e si arriva alla vecchia piazza principale a bordo di un trenino storico colorato (Christmas Express) o su una navetta che porta i turisti fino al punto più alto del paese, sommersi dalle mille luci di Natale e presepi esposti.

Caratteristica la passeggiata a dorso di mulo, uno dei simboli di Artena.

L’Associazione Artena Città Presepe con la collaborazione del Comitato Centro Storico organizza anche una mostra-concorso di presepi rivolta a chiunque abbia desiderio di esporre la propria opera al pubblico.

Ad ognuno la scelta di come affrontare le festività, con le luminarie sempre più ricche e particolari, con i presepi d’epoca o moderni, con gli alberi di Natale riproposti in ogni altezza e versione, con i tanti mercatini e villaggi di Natale e le loro esposizioni: il sacro e il profano… l’importante è, ricordando nuovamente Papa Francesco, sapere che: “Senza Gesù non c’è Natale; c’è un’altra festa, ma non il Natale. E se al centro c’è Lui, allora anche tutto il contorno, cioè le luci, i suoni, le varie tradizioni locali, compresi i cibi caratteristici, tutto concorre a creare l’atmosfera della festa, ma con Gesù al centro. Se togliamo Lui, la luce si spegne e tutto diventa finto, apparente”.

Vorrei finire con questa frase di Charles Dickens: “Fa bene a momenti tornar bambini, e più che mai a Natale, ch’è una festa istituita da Dio fattosi anch’egli bambino”.

Per le informazioni in merito alle iniziative degli eventi indicati, si consiglia fare riferimento ai siti internet dei vari Proloco e/o Comuni


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Dicembre 2023 © Maria Teresa Protto

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