EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
I social media hanno trasformato il modo in cui i giovanissimi comunicano, si informano e si relazionano. Ma qual è il loro vero impatto su questa fascia d’età?
Il tempo trascorso sui social, un dato allarmante
Secondo recenti studi, i ragazzi tra i 12 e i 18 anni trascorrono in media 3-4 ore al giorno sui social. Le piattaforme più utilizzate sono TikTok, Instagram e Snapchat, seguite da WhatsApp e YouTube.
Se da un lato questi strumenti favoriscono la socializzazione e l’intrattenimento, dall’altro possono generare dipendenza, ridurre l’attenzione e alterare la percezione della realtà.
Aspetti positivi, opportunità e connessione
I social media non sono solo un problema. Per molti giovani, rappresentano:
• Un modo per esprimersi: I contenuti creativi su TikTok o Instagram stimolano il talento e la creatività.
• Una fonte di apprendimento: YouTube offre tutorial su ogni argomento, dall’apprendimento delle lingue alle competenze tecniche.
• Un ponte per relazioni: Aiutano a restare in contatto con amici e familiari, anche a distanza.
Rischi nascosti, dalla dipendenza al confronto sociale
1. Dipendenza:
L’uso compulsivo dei social è una realtà. Le notifiche continue e i contenuti infiniti creano una sorta di “trappola mentale” che riduce la capacità di concentrarsi su altre attività, come lo studio.
2. Confronto sociale:
Su Instagram e TikTok, i giovanissimi sono bombardati da immagini di vite apparentemente perfette. Questo può portare a insicurezze, bassa autostima e problemi legati all’immagine corporea.
3. Cyberbullismo:
Il 30% degli adolescenti dichiara di aver subito episodi di cyberbullismo, una forma di violenza psicologica amplificata dai social.
Come i social influenzano la salute mentale
Secondo l’OMS, il 10% degli adolescenti soffre di ansia o depressione legate all’uso eccessivo dei social. Tra le cause principali ci sono:
• La paura di essere esclusi (FOMO, fear of missing out).
• La pressione a ricevere like e commenti positivi.
• La mancanza di privacy.
Confronto con altri paesi europei
• Francia: Ha introdotto una legge per limitare l’utilizzo dei social ai minori di 13 anni, richiedendo il consenso dei genitori.
• Germania: Promuove campagne educative sull’uso consapevole dei social nelle scuole.
• Italia: Ha pochi regolamenti specifici, ma molte famiglie stanno adottando strumenti di parental control per limitare l’accesso alle piattaforme.
Come supportare i giovanissimi, educazione e consapevolezza
Per mitigare i rischi, è essenziale:
• Educare all’uso consapevole: Spiegare ai ragazzi l’importanza di un rapporto sano con i social, sottolineando i pericoli del confronto eccessivo.
• Favorire attività offline: Sport, lettura e hobby sono alternative fondamentali per bilanciare il tempo trascorso online.
• Monitorare senza invadere: Utilizzare strumenti di parental control per limitare l’accesso, ma senza privare i ragazzi della loro autonomia.
L’equilibrio è la chiave
I social media non sono il nemico, ma devono essere usati con consapevolezza. Per i giovanissimi, rappresentano una grande opportunità di crescita, a patto che non diventino un ostacolo alla loro salute mentale e al loro sviluppo.
29 Novembre 2024 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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