EDITORIALE DELLA FONDAZIONE

Ernest Hemingway, il macho con la macchina da scrivere

Tra marlin e matrimoni, l’uomo dietro il mito di Ernie Hemingway.

Ernest Hemingway, il macho con la macchina da scrivere

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Hemingway, il duro dal cuore fragile che ha cambiato la letteratura e l’immaginario.

Ernest Hemingway non è solo uno dei più grandi scrittori del Novecento, ma anche un mito vivente che ha reso cool il concetto di "scrittore tormentato". Con una penna nella mano destra e un bicchiere di qualcosa di forte nella sinistra, è riuscito a creare un’immagine di sé che ancora oggi fa discutere. Ma chi era davvero Hemingway? Un genio letterario o un maestro nell’arte di sembrare interessante? Probabilmente entrambi.

La leggenda del macho letterato

Hemingway non era il tipo da scrivania e tazze di tè. Era più facile trovarlo su una barca a pesca di marlin, a caccia di leoni in Africa o nei bar dell’Avana a litigare con qualche sconosciuto. Amava il rischio, la natura e tutto ciò che poteva farlo sembrare un po’ più indomabile di quanto già non fosse. Questo spirito selvaggio lo ha reso un’icona, ma diciamocelo: a volte sembrava che lavorasse più sulla sua immagine che sui suoi libri.

L’uomo che scriveva come parlava

Se hai mai letto un romanzo di Hemingway, sai che i suoi dialoghi sono asciutti, diretti e spesso... imbarazzanti nella loro semplicità. È come se avesse paura di usare troppe parole, forse per evitare che il lettore pensasse che fosse un intellettuale. Del resto, il suo stile minimalista è diventato la sua firma, e oggi è considerato geniale. Ma non è difficile immaginare i suoi editor con la testa tra le mani a chiedersi: "Tutto qui?".

Un amante... prolifico

Hemingway non era solo prolifico con la penna, ma anche in amore. Si sposò quattro volte, dimostrando una certa "dedizione al cambiamento". Ogni moglie rappresentava una nuova fase della sua vita, un nuovo capitolo. Se solo avesse scritto romanzi con la stessa velocità con cui si sposava, oggi avremmo una biblioteca dedicata solo a lui.

Il mito del duro fragile

Dietro la facciata del macho c’era un uomo fragile, che combatteva contro i suoi demoni personali. La depressione, l’alcool e il peso della fama lo accompagnarono per tutta la vita. Forse è proprio questa combinazione di forza e vulnerabilità che lo rende ancora oggi affascinante. Era l’uomo che sparava agli squali per difendere i suoi marlin, ma che sapeva anche scrivere pagine di una delicatezza struggente.

L’eterna influenza di Ernie

Hemingway è una figura che si ama o si odia, ma che non si può ignorare. Ha reso la scrittura una questione di muscoli tanto quanto di mente, e ha dimostrato che si può essere poetici anche mentre si pesca un pesce spada. Forse non tutti si rivedono nel suo stile di vita esagerato, ma non si può negare che abbia lasciato un segno indelebile.

Quindi, la prossima volta che vi sentite un po’ persi nella vita, prendete una pagina dal libro di Hemingway: ordinate un daiquiri, scrivete una frase breve e ricordatevi che a volte basta un marlin per diventare immortali.


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13 Dicembre 2024 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi

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