EDITORIALE DELLA FONDAZIONE

Benessere nel Lazio, tra diseguaglianze e segnali di sicurezza

Roma traina il benessere del Lazio, ma mostra forti diseguaglianze tra ricchi e poveri.

Benessere nel Lazio, tra diseguaglianze e segnali di sicurezza

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Latina fanalino di coda tra le province laziali, ma la sicurezza resta un punto di forza regionale.

Il Lazio, nonostante la sua posizione geografica strategica e la presenza della capitale, mostra un quadro complesso e frammentato in termini di benessere. Secondo la seconda edizione del report BesT Lazio 2024 redatto dall’Istat, solo il 30% degli indicatori delle province laziali si colloca nelle classi più elevate di benessere, un valore nettamente inferiore alla media del Centro Italia (45,6%) e a quella nazionale (41,8%). Un risultato che pone il Lazio come fanalino di coda tra le regioni del Centro e del Nord.

Il confronto con il Sud, tra ombre e qualche luce

Se invece si guarda al Mezzogiorno, il quadro cambia: il Lazio appare in condizioni migliori rispetto alla gran parte delle regioni del Sud, con l’eccezione significativa dell’Abruzzo, che registra performance superiori, e della Sardegna, che mostra un profilo molto simile. Questo lo colloca in una sorta di terra di mezzo: più avanti rispetto al Sud, ma in ritardo rispetto ai territori centrali e settentrionali.

Roma, capitale delle contraddizioni

La città metropolitana di Roma concentra in sé il paradosso del Lazio: da un lato registra il maggior squilibrio tra i redditi alti e quelli bassi dell’intera regione, dall’altro si distingue per una presenza significativa nelle classi di benessere più elevate. Quasi la metà degli indicatori analizzati (46,9%) rientra infatti nelle fasce alta e medio-alta, segnando un vantaggio di ben 16,9 punti rispetto alla media regionale. Un dato che testimonia il ruolo trainante della Capitale, ma anche le profonde disuguaglianze che la attraversano.

Latina, la provincia più fragile

Decisamente meno incoraggianti i numeri che riguardano la provincia di Latina. Solo il 15,7% degli indicatori rientra nelle classi alte o medio-alte di benessere, mentre ben il 46,9% si concentra nelle fasce basse. Questo significa che Latina si posiziona quasi il doppio delle volte nelle aree di criticità rispetto a Roma e molto al di sopra della media del Centro Italia (+17,9 punti). Un segnale preoccupante, che evidenzia forti disparità territoriali all’interno della stessa regione.

La sicurezza, punto di forza regionale

In mezzo a tante sfide, il Lazio può comunque vantare un risultato positivo sul fronte della sicurezza. Il 33,3% degli indicatori legati a questo ambito si colloca nella classe di benessere più alta e un ulteriore 23,3% in quella medio-alta. Nessuna delle province laziali figura nella fascia più bassa. Nel 2022, il tasso di omicidi volontari si è attestato su livelli inferiori alla media nazionale (0,6 ogni 100mila abitanti) in tutto il territorio regionale: si va dallo 0,5 registrato nella città metropolitana di Roma allo 0 nella provincia di Rieti. Una fotografia che, pur senza minimizzare le criticità, restituisce un’immagine rassicurante sotto questo profilo.

Serve una visione territoriale più coesa

Il report dell’Istat mostra chiaramente quanto il benessere nel Lazio sia distribuito in modo disomogeneo e quanto sia necessario lavorare per colmare le distanze tra le province. La sfida che si apre ora è quella di costruire politiche territoriali più mirate, capaci di valorizzare i punti di forza come la sicurezza, ma anche di intervenire sulle fragilità, soprattutto in territori come Latina che risultano penalizzati. Solo un approccio integrato potrà trasformare i dati in strumenti utili per una crescita equa e sostenibile.


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03 Aprile 2025 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi

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